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Le Filippine sono l’ultimo Paese dove il divorzio è ancora illegale

27 Marzo 2018

Le Filippine sono l”ultimo Paese dove il divorzio è ancora illegale. Se non si tiene in conto il Vaticano, naturalmente. Fino a qualche anno fa c’era anche la cattolicissima Malta, che però ha tenuto un referendum che ha legalizzato il divorzio nel 2011. Proprio in queste settimane anche le Filippine stanno discutendo una legge che potrebbe legalizzarlo: ci ha dedicato un articolo il New York Times, che però sottolinea come difficilmente sarà approvata.

Aurora Almendral, una giornalista che lavora per varie testate anglofone da Manila, spiega che la legge che legalizzerebbe il divorzio è già stata approvata alla Camera bassa del Parlamento, ma deve ancora essere approvata al Senato e poi ottenere l’approvazione del presidente. Le possibilità di superare questi prossimi due passi «non sono buone». Intanto, racconta la cronista, la mancanza di una legge sul divorzio sta rendendo difficile la vita a molte persone, soprattutto alle donne.

divorzio Filippine matrimonio

Visto che si tratta di una società molto conservatrice e maschilista, infatti, gli uomini possono fare quello che vogliono, come avere amanti, figli al di fuori del matrimonio, e lasciare le mogli per amanti e fidanzate senza incorrere in giudizi morali né avere bisogno di dissolvere le nozze. Le donne, invece, sono costrette a incassare e, in mancanza del divorzio, restano “incatenate” ai mariti anche quando questi lasciano la casa coniugale.

La chiesa cattolica locale osteggia apertamente l’approvazione di un’eventuale legge, sostenendo che l’introduzione del divorzio indebolirebbe la stabilità delle famiglie e la santità del matrimonio. Il paradosso, fa notare il New York Times, è che «l’assenza del divorzio non ha affatto preservato la santità del matrimonio nelle Filippine». Al contrario, capita spesso che i filippini più poveri evitino di sposarsi per evitare il peso di un legame indissolubile. Anche qui, è facile intuire, chi ci rimette sono i soggetti più deboli, cioè le donne e i bambini. Non a caso la proposta di legge sul divorzio è sostenuta dalle associazioni per i diritti delle donne.

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