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Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Cos’è lo schema lavorativo 3-2-2 di cui si sta parlando

18 Gennaio 2021

Tre giorni in ufficio, due giorni in remoto e due giorni liberi. Questo sarebbe lo schema della nuova settimana lavorativa proposto dagli accademici Lauren C Howe, Ashley Whillans e Jochen I Menges sulla Harvard Business Review. Secondo i ricercatori, la pandemia ha definitivamente sdoganato lo smart working e, nel futuro, sarà impossibile pensare di ritornare al vecchio orario 9:00-17:00 per cinque giorni a settimana. Con il modello 3-2-2 i lavoratori saranno incentivati a scegliere la configurazione della settimana lavorativa che meglio funziona per loro e modellare così programmi personali intorno a essa. «I dipendenti hanno apprezzato la flessibilità sperimentata durante la pandemia e ne desidereranno di più in futuro», ha detto alla Bbc Whillans, assistente professore presso la Harvard Business School. I giorni lavorativi, insomma, rimarrebbero gli stessi, ma con una flessibilità maggiore rispetto al luogo da cui svolgere le proprie attività, una necessità scaturita dalle problematiche messe in evidenza dall’emergenza sanitaria.

Sperimentare questo nuovo modello, tuttavia, non sarà semplice e, avvertono gli studiosi, potrebbe non adattarsi a tutte le aziende: sono tanti, infatti, i fattori da tenere in considerazione. Intanto stabilire quali team necessitano di vedersi dal vivo più frequentemente e quali possono invece lavorare in remoto per un periodo più lungo, quindi garantire la sicurezza degli ambienti lavorativi e, allo stesso tempo, l’efficienza e la produttività del personale. La pandemia ha profondamente cambiato il rapporto di molti lavoratori con la loro produttività: in molti hanno infatti scoperto che lavorando da remoto riuscivano a essere più efficienti, perché magari non disturbati dai rumori dell’ufficio, e addirittura c’è chi ha realizzato che non aveva bisogno di 5 giorni per portare a termine i compiti settimanali. Secondo un sondaggio del sito di lavoro FlexJobs, il 51 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere più produttivo da casa, genitori compresi. Per questi motivi, c’è chi ha avanzato la proposta di ridurre la settimana lavorativa a soli 4 giorni laddove possibile, una proposta che in realtà, esattamente come lo smart working, non è affatto nuova.

Lo scorso dicembre, ad esempio, la Unilever della Nuova Zelanda ha lanciato in via sperimentale la settimana di 4 giorni, che resterà in vigore fino a dicembre 2021. «I nostri dipendenti lavoreranno l’80% del tempo, mantenendo il 100% dei loro stipendi e mantenendo intatti i loro obiettivi», ha detto Nick Bangs, direttore generale di Unilever New Zealand, che ha spiegato come non esista un modello generale che vada bene per tutti. «Lo scopo è creare una “nuova mentalità per la produttività” e incoraggiare una maggiore flessibilità e una salute migliore», ha concluso. Il modello, comunque, si è attirato anche critiche feroci, come quella di Marc Effron, presidente di The Talent Strategy Group, che si è detto convinto che «in questo modo retribuiamo le persone per non essersi impegnate abbastanza. Se fai il lavoro di 5 giorni in 4, evidentemente non ci stai mettendo tutto l’impegno che serve», ha affermato.

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