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L’uomo che ha venduto Whatsapp a Facebook ha lanciato un hashtag per eliminare Facebook

21 Marzo 2018

L’ha raccontato Quartz: Brian Acton, uno degli uomini che ha fatto fortuna vendendo l’app di messaggi al colosso dei social network, ha appena lanciato su Twitter un hashtag piuttosto eloquente: #deleteFacebook. Non è difficile capire perché: lo scandalo  Cambridge Analytica che ha investito il social non ha soltanto affossato Facebook in borsa, ma ne ha anche guastato l’immagine pubblica, che negli ultimi tempi era già abbastanza ammaccata (la copertina di Wired con un Mark Zuckerberg pestato e ferito appare oggi, alla luce dei fatti, più profetica che mai).

Per chi ancora non lo sapesse, la società di analisi dati Cambridge Analytica ha acquisito dati da milioni di profili Facebook che ha poi usato a scopi elettorali (la campagna di Trump, ma non solo). L’accusa rivolta al social è di avere reso disponibili illegalmente i dati degli utenti. Non appena la notizia è diventata virale (grazie anche alle condivisioni su Facebook, ovviamente), sempre più persone che avevano legami stretti con il social hanno iniziato a prendere le distanze e il responsabile della sicurezza del social Alex Stamos viene dato per dimissionario (anche se non ufficialmente).

Brian Acton, uno dei co-fondatori di WhatsApp, e quindi, sottolinea Quartz, uno dei maggiori beneficiari del successo di Facebook, si è prontamente schierato contro il social e il 20 marzo ha condiviso l’hashtag che suggerisce di cancellarlo, commentando: «It’s time». È ora.

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